L’idea di questo blog nasce un pomeriggio di agosto da un gruppo di ragazze stanche dei luoghi comuni sul femminismo, stanche di essere bersaglio dell’ironia di amici dall’aria accondiscendente, ma soprattutto di essere etichettate come “veterofemministe” soltanto perché critiche verso il mondo che le circonda e verso alcuni atteggiamenti palesamenti offensivi nei confronti delle donne.

Ma che cos’è, nel 2007, il femminismo? Esiste ancora?
Se si, è sempre lo stesso degli anni ’70?
E se c’è, ce n’è ancora bisogno?Che cosa vuol dire, oggi, Essere Femministe?
La maggior parte delle persone sembra aver dimenticato le manifestazioni di piazza in cui le nostre mamme e zie bruciavano i reggiseno in segno di protesta, e nonostante slogan come “l’utero è mio e me lo gestisco io” siano stati prontamente rispolverati in occasione del corteo di Milano in difesa della legge 194 solo un anno fa, è difficile credere che la libertà sessuale, oggi tanto sbandierata e spesso ostentata, sia intesa come trent’anni fa.
Periodicamente, inoltre, vengono pubblicati libri e riviste tematiche che raccontano i movimenti degli anni ’60 e ’70 e dedicano dello spazio più o meno ampio al movimento femminista.
Noi però non ci sentiamo ancora preparate, non siamo sicure di aver capito fino in fondo, vorremmo sapere non solo che cosa hanno fatto ed urlato le nostre mamme e nonne e zie, ma come si sentivano mentre lo facevano, che cosa le ha spinte a farlo, cosa dava loro talmente tanto fastidio di quello che avevano intorno per decidere di rompere gli schemi e provocare, sapendo di incorrere nelle battute sessiste di amici e parenti, e magari anche qualche ceffone una volta tornate a casa.
Vogliamo parlare con queste persone, confrontarci con loro, capire se oggi ci sono ancora gli stessi motivi di disgusto, se c’è ancora bisogno di provocare per attirare l’attenzione su questo tema o se i tempi sono abbastanza maturi da non dover più lottare per i diritti che molti (uomini) dicono essere acquisiti da tempo.
Con questo blog vogliamo aprire uno spazio di discussione permanente aperto a tutte e, ci piacerebbe, a tutti, su come il movimento femminista ha inciso nelle nostre vite, che cosa è riuscito a migliorare, quali invece sono stati i suoi limiti.
Soprattutto una riflessione collettiva su che cosa significa essere ragazze e donne oggi, a scuola, all’università, nel mondo del lavoro, in casa, in politica. Donne che vogliono vedere i propri diritti rispettati, che vogliono essere indipendenti, che vogliono veder realizzati i propri sogni.
Ma che non per questo si sentono di definirsi “femministe”perché, forse, oggi il femminismo va declinato in modo nuovo, va sfrondato di alcuni luoghi comuni di cui si è contornato nel tempo, va reso di nuovo provocatorio ed esplosivo ma con idee e mezzi capaci di entrare nei mezzi di comunicazione di massa e di coinvolgere, di incuriosire, di sfruttare le immense possibilità della e-democracy per mettersi costantemente in discussione, per pensare e far pensare.
E, cosa più importante di tutte, vogliamo capire se esiste un modo per non dover scegliere se “stare di qua o di là” dalla barricata. Essere femministe o non esserlo. Essere intelligenti o essere belle. Essere caste o cacciatrici. Essere madri o fare carriera. Curare il proprio corpo o doverlo nascondere e mortificare per dimostrare di interessarsi a cose “più importanti”.
Insomma, essere donne nella accezione più completa del termine, in tutta la complessità che la femminilità comporta, fisica, intellettuale, affettiva.
Essere donne, senza nessun aggettivo accanto. E’ forse chiedere troppo?
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