martedì 30 ottobre 2007

Ciao ragazze
Ho cercato sulla rete il vostro blog dopo che un amico in comune me ne ha parlato con aria di sufficienza sul treno di ritorno da un viaggio stremante.
Sono contenta che abbiate aperto questo spazio di discussione perché ormai sono convinta che in Italia CI SIA BISOGNO DI TORNARE A PARLARE DI FEMMINISMO!
Ma femminismo quello vero, quello che analizzi ed affronti tutti gli ostacoli materiali che le donne si trovano davanti in tutti i luoghi in cui espletano le loro funzioni sociali.
Sono stufa della dicotomia: donna-intelligente-poco femminile-stronza-mangia uomini VS donna-stupida-figa-troia
-malneabile!
Sono stufa di sentirmi dire “ah c’hai le palle!” dopo un buon intervento politico come se fosse un naturale complimento!

La società dei mass media è riuscita a creare questa spaccatura nel mondo femminile tra chi il corpo lo percepisce in un modo “latoA e latoB probabilmente” e chi lo percepisce diversamente, non disgiunto dal resto di se stessa. Chi lo percepisce come un mezzo, che messo a disposizione degli altri, permette di arrivare ai vertici della scala sociale, chi lo percepisce come quella parte di te stessa che permette di esprimere la tua essenza, i tuoi pensieri, i tuoi gesti, le tue passioni, le tue emozioni facendo decidere a te con chi condividerle e come.

Eppure io sono convinta che sia ancora possibile un processo di autocoscienza delle donne, che partendo da un’analisi congiunta su come percepire se stesse conduca ad un’analisi più approfondita su come debba essere vista la donna
• nel mondo del lavoro (1 analisi sulla flessibilità di una donna nell’orario di lavoro che non può sfociare nella precarietà, 2 analisi sul dilemma delle donne famiglia-lavoro)
• nel mondo della politica (dilemma quote rosa ecc..)

Il mondo in cui viviamo è ancora plasmato sulle esigenze ed i modi di vedere degli uomini, per questo per una donna è difficile e faticoso emergere, noi dobbiamo cambiare quei paradigmi e quelle esigenze.
Scusate per la lunga e.mail, quasi uno sfogo, ma queste problematiche davvero mi appassionano e spero sia possibile vederci una sera e discuterne faccia a faccia, credo sarebbe molto produttivo!!!!
Un grosso bacio

Elena

PS vi allego un intervento che ho scritto sul mio blog tempo fa, quando uscì l’articolo sul financial times e che ha scatenato una discussione virtuale con tante mie amiche anche non politicizzate ma anche loro molto appassionate alle tematiche!!!!!




Appello alle donne intelligenti di questo paese!

Rifletto rifletto....un tizio all'università si è permesso di dirmi che le donne per avere 30 devono scegliere bene la maglietta il giorno dell'esame, gli ho riso in faccia, poi durante la sessione, ho constatato che un po' delle mie colleghe sembravano effettivamente non aver scelto a caso la maglietta, allora ho letto con curiosità l'articolo del Financial Times sulle donne italiane, intitolato "La terra che ha dimenticato il femminismo"

Ipotesi: se il modello di donna che propone questo paese è effettivamente la Canalis con le gambe spalancate, se le ragazzine aspirano a quello, pensando al successo, se due lauree ed un master valgono meno del fondoschiena

Tesi: nn sarà che nello schifo generale dell'informazione, i mass media come gli altri scettri del potere di questo paese siano in mano a uomini arrapati, maschilisti, spaventati dal fatto che le donne riescano a far combaciare perfettamente tutto, dal lavoro alla famiglia, anche a costo di stancarsi più di loro?

Secondo me il problema non si risolve col dilemma, che ci propongono nei talk show, "se una donna intelligente deve o non deve essere femminile" , dove c'è gente che confonde il femminismo con l'antifemminilità o il voler "maschilizzare" (si può dire?) la donna.

Una donna deve essere femminile così come un uomo vuole essere macho e fa di tutto per esserlo!

Il problema è cambiare la percezione che si ha in Italia di determinati modelli che da anni sono associati a figure maschili. Mi spiego: il politico, l'imprenditore, il capo delle Forze Armate, il sindacalista Fiom, l'ingegnere, l'economista, sono tutte figure che in Italia s'immaginano in giacca e cravatta e "con gli attributi" per cui sembra ASSURDO immaginarsele con i tacchi e la gonna, quando invece non c'è nulla di speciale visto che si presuppone che chi arrivi a determinati livelli arrivi per meriti e non per i suoi attributi!

ragazze non ce famo 'nfinocchià (come se dice a roma!), qui tocca conquistare un po' di territori mi appello alle future ingegneri, dottoresse, avvocatesse, pubblicitarie, sociologhe, docenti universitarie, politiche, ed ovviamente economiste mi appello alle donne intelligenti ed al contempo femminili che conosco...che per fortuna sono tante!

Elena Monticelli, 20 anni, studentessa, donna

lunedì 29 ottobre 2007

controviolenzadonne.org




MANIFESTAZIONE NAZIONALE

CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE

Care amiche,

è necessario e urgente organizzare quanto prima una manifestazione nazionale contro la violenza sulle donne.

La vita di molte ragazze e di molte donne continua a essere spezzata, le loro capacità intellettive e affettive brutalmente compromesse. Il femminicidio per ‘amore’ di padri, fidanzati o ex mariti è una vergogna senza fine che continua a passare come devianza di singoli. Il tema continua a essere trattato dai mezzi di informazione come cronaca pura, avallando la tesi che si tratti di qualcosa di ineluttabile, mentre stiamo assistendo impotenti ad un grave arretramento culturale, rafforzato da una mercificazione senza precedenti del corpo delle donne.

I numeri, lo sappiamo tutte, sono impressionanti:

- Oltre 14 milioni di donne italiane sono state oggetto di violenza fisica, sessuale e psicologica nella loro vita.

- La maggior parte di queste violenze arrivano dal partner (come il 69,7% degli stupri) o dall’ambito familiare

- Oltre il 94% non è mai stata denunciata. Solo nel 24,8% dei casi la violenza è stata ad opera di uno sconosciuto, mentre si abbassa l'età media delle vittime:

- Un milione e 400mila ha subito uno stupro prima dei 16 anni.

- Solo il 18,2% delle donne considera la violenza subita in famiglia un ‘reato’, mentre il 44% lo giudica semplicemente ‘qualcosa di sbagliato’ e ben il 36% solo ‘qualcosa che è accaduto’. (dati Istat)

La violenza sulle donne è accettata storicamente e socialmente. Viene inflitta senza differenza di età, colore della pelle o status ed è il peggiore crimine contro l’umanità. Quello di una parte contro l’altra. La politica e le istituzioni d’altro canto continuano a ignorare il tema pubblicamente.

Senza una battaglia culturale che sconfigga una volta per tutte patriarcato e maschilismo, non sarà possibile attivare un nuovo patto di convivenza tra uomini e donne che tanto gioverebbe alla parola civiltà.

Una grande manifestazione nazionale dove tutte le donne possano scendere di nuovo in piazza a fianco delle donne vittime di violenza e per i diritti delle donne, può e deve riportare il tema al centro del dibattito culturale e politico.

Ma è importante sapere quante siamo, perché per farci sentire dovremo essere in molte.

Vi preghiamo di sottoscrivere e di diffondere il più possibile questo appello inoltrando il link del sito ad amiche e associazioni.

Vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti sul sito.

Un caro saluto a tutte

controviolenzadonne.org


Per aderire all'appello vai sul link http://www.controviolenzadonne.org/html/appello.html e compila il form!

martedì 16 ottobre 2007

DICCI LA TUA!


cosa ne pensi di questo blog?

vuoi raccontare una tua esperienza o una tua riflessione?

vorresti approfondire una tematica particolare?

hai foto, video, disegni, link che vorresti mettere su questo blog?



scrivici una mail a: donneocaporali@gmail.com